domenica 30 marzo 2008

Un'illusione

Tante sono le illusioni del nostro vivere..potrebbe essere una di queste la libertà? Ci riteniamo liberi da sempre ma lo siamo davvero? In fondo la denuncia di un tale stato è desiderio, diritto addirittura considerato inalienabile. E' così? Si è mai realizzato appieno tale diritto? La questione mi spinge a fare alcune riflessioni sia di carattere ontologico-esistenziale che di carattere sociale. La prima è: Cosa è libero del nostro essere? La mente? imprigionata da sempre in un corpo che si modifica e trasforma al di là dei nostri desideri e della nostra volontà? Il corpo che è sacrificato e condizionato e forse nel migliore dei casi guidato all'agire dalla mente? Trovassero un accordo, ci sarebbe un perfetto equilibrio e da qui la soluzione: finalmente liberi. Invece no. A parte che trovare un equilibrio è solo dei saggi e non sempre riesce ma rimane il fatto che il nostre essere, supponiamo combinazione di mente e corpo , non è mai isolato. Vive in un ambiente che comunque lo condiziona sia a livello naturale che a livello sociale. Come a dire con il famoso motto: la mia libertà finisce dove inizia l'altro. Questo altro è l'ambiente e sono gli altri esseri umani. E allora casa è la libertà? Un'illusione? Un'invenzione degli illuministi ispirati ai filosofi del '600 che la desideravano proprio perché non l'avevano? Serve alla politica? Credo che la libertà sia un'ideale che fungge da principio di compromesso. Io ti grantisco un determinato margine di azione in cambio di un favore, sia esso il tuo voto o il tuo rispetto. Rispetto di regole che mi garantiscono altrettanto un margine. E allora la libertà diventa patto e questo i giusnaturalisti lo avevano ben capito. Solo che essa non è più diritto inalienabile e principio naturale , rimane una convenzione e trova la sua garanzia solo in se stessa.

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