giovedì 24 novembre 2011

Sense cam, i miei sensi sono miei!



Sense cam, i miei sensi sono miei!

L’estetica e l’etica di un semplice apparecchio rivoluzionario.

Immaginate di essere sempre loggati attraverso una video camera (sense cam)che registra ogni movimento o alterazione di luce, calore sia interni che esterni: Se mi muovo , sbadiglio, digerisco, tossisco o il mio vicino mi manda un bacio la mia sense cam lo registra. Cosa potrei farne? Potrei usarla per registrare in sequenza le oscillazioni della seta durate una sfilata, valutare la trasparenza del tessuto, i riflessi della luce, i giochi d’ ombra del corpo della modella. Ma potrei anche sapere se lei ha sparlato di me durante la camminata, facendo una battuta sotto voce oppure se ha fatto una smorfia mente le dicevo di cambiare abito e se non le è piaciuta la recensione che ho scritto su di lei mentre gliela leggevo e non potevo guardarla. C’era la mia cam: il mio registratore di movimenti e sensazioni e alterazioni vocali e di luce e sempre e comunque. Va bene? È lecito? Dipende dall’uso che se ne fa. Se la uso per la seta ok, per spiare la modella no. Esistono aggeggi di tal sorta. Le indossano i cervelli della computer science e si dicono soddisfatti. Per gli scienziati i progressi scientifici sono quasi sempre soddisfacenti. Ma la portata etica di un tale apparecchio? La registrazione di tutto, proprio tutto, anche quello che non vorresti vedere o sentire ti fa piacere? Tu lo tieni per te? O magari ti viene la tentazione di usarlo a tuo vantaggio, danneggiando la privacy altrui? Le tentazioni sono forti, le azioni sono facili e veloci e le conseguenze sono inevitabili. Siamo partiti dalla sfera estetica, siamo sforati nella sfera etica. La precisione dell’apparecchio sfocia nella imprevedibilità dell’uso, tutto affidato per ora al buon senso dei pochi che lo possiedono. Per ora!

Ogni cosa che ha a che fare con il reale diviene etica. perché implica l’agire e il rapporto con l’altro. Tocca la libertà, tocca l’interesse, tocca il lecito. Facciamo attenzione a tutto ciò che è nuovo , anche se meraviglioso; va valutato e non sottovalutato.

mercoledì 16 novembre 2011

Il costume

Il costume rappresenta un popolo, la cultura, la sua educazione ma anche il suo marcio. Noi giriamo con abiti griffati che spesso sono comperati negli outlet e quindi sono di seconda mano. Ma, fino qui niente di male: pensiamo a dove sono fatti, a come vengono prodotti o da chi sono venduti. Sto cercando il brutto nella moda. Cercare il brutto in qualcosa che appare costantemente bello è molto difficile. Mi sono resa conto che gli devo conferire una connotazione etica e non solo meramente estetica, allora è più facile. trovare il brutto a livello estetico diventa difficile, è soggettivo. Anche il bello mi direte voi. Sicuramente, ma le mie ricerche si spingono a trovare connotazioni universali o che valgono perlopiù. Ci proverò.
Per tornare al titolo: abbiamo un costume noi oggi? Il made in italy è il nostro costume e dobbiamo riscoprirlo per la congiuntura negativa che caratterizza il nostro tempo e perchè ben fatto, essenzialmente per questo. Inoltre è molto creativo ed innovativo.

domenica 13 novembre 2011

Filosofia dello sport, filosofia di vita

Filosofia dello sport, filosofia di vita: La filosofa dello sport nelle sue categorie essenziali e contingenti: la battaglia, la sfida, il gioco. La figura dell'atleta e il suo rapporto con sè, l'altro, il campo, la gara, l'allenatore, il pubblico, la squadra.

giovedì 3 novembre 2011