sabato 6 ottobre 2007

Oggi mi mangio un libro di filosofia

Teresa Schettino nel suo libro "Il corpo in Nietzsche" propone una lettura originale del pensiero dell'autore e da una spiegazione interessante al concetto di volontà di potenza. Sostiene infatti che Nietzsche stravolgendo la tesi che la filosofia sarebbe un'esigenza della ragione la presenta invece come attività dell'istinto, una sorta di bisogno fisiologico incessante alla continua ricerca. La commistione tra ragione e passione non è una nuova nella storia della filosofia basti citare la maraviglia Aristotelica o l'eroico furore Bruniano ma ciò che è veramente nuovo in Nietzsche è la descrizione del bisogno di sapere non come un bisogno razionale ma come un bisogno del corpo a continuare a cercare perché ha fame di conoscere per sopravvivere. Sembra paradossale ma non lo è. Noi spesso si sentiamo insoddisfatti di ciò che sappiamo e siamo spinti alla ricerca di qc di nuovo. Questa insoddisfazione ci infastidisce, ci fa star male, ci spinge a muovere il nostro corpo: i nostri occhi a cercare altrove. Un nuovo libro, un nuovo film, un nuovo viaggio. Quando questo istinto è stato soddisfatto, ci sentiamo meglio e acquietiamo per un po' la nostra sete di sapere. Secondo Nietzsche è come se fossimo dotati di "geni ispiratori" che ci spingono alla costante ricerca perché se non lo facessimo, cadremmo nell'apatia alla fine ci spegneremmo, spegneremmo il nostro desiderio di conoscenza e sarebbe la morte cerebrale, resteremmo arroccati al nostro sapere vecchio e moriremmo come spiriti creativi. La volontà di potenza invece ci induce a continuare a cercare tentando di affermare nuove verità che magari valgono solo per noi ma intanto sono state affermate e quindi hanno soddisfatto il nostro desiderio. Se domani sentirete dire: "ho fame di filosofia", saprete cosa significa.